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Autovelox: storia del misuratore di velocità

Autovelox: storia del misuratore di velocità
27 Agosto 2021

Chi guida lo sa, l’autovelox è uno strumento molto temuto ma al tempo stesso importante per la sicurezza stradale. Se usato correttamente, infatti, può essere davvero efficace per il controllo della velocità, soprattutto nelle tratte stradali con maggiore affluenza.

Chi non ha mai sentito parlare degli autovelox? In breve, sono dispositivi utilizzati per misurare la velocità di marcia di moto e automobili.

Quando è stato inventato questo strumento?

Le origini del primo misuratore di velocità vanno ricercate in epoca relativamente recente, esattamente in Germania, nel 1957. In quell’anno l’azienda Telefunken di Berlino produce il primo prototipo di misuratore di velocità e inizia a installarlo in alcune strade tedesche.
Negli anni successivi questi misuratori iniziano a essere testati anche in altre nazioni e in Italia le forze dell’ordine iniziano a disporne nel 1972.
A costruirli ci pensa la Sodi Scientifica, azienda fiorentina che si specializza in futuro proprio nella produzione di questi sistemi per la rilevazione elettronica del traffico.

Il primo prototipo italiano viene chiamato appunto Autovelox. Vi dice qualcosa?
Esatto, all’inizio il nome Autovelox era un nome registrato legato al singolo prodotto. Nel corso del tempo però questo nome ha avuto molto successo a livello linguistico, tanto da entrare prepotentemente nel linguaggio comune come nome e identificare tutta la categoria di rilevatori di velocità.
Una prova? Anche le future pistole laser, basate su una tecnologia diversa, in Italia vengono denominate Autovelox.

Autovelox: multe e sanzioni

Gli autovelox sono considerati strumenti di prevenzione e, per questo motivo, devono essere segnalati precedentemente.
La Polizia di Stato, nel proprio sito internet, inoltre rende pubbliche le tratte stradali dove sono presenti gli autovelox, sia fissi che mobili.


Terminiamo infine con il tasto più dolente, le sanzioni che si possono ricevere se si viene fotografati dall’autovelox. Ovviamente le multe sono commisurate all’entità della violazione e inoltre, la legge prevede una piccola tolleranza, quella del 5% sui limiti di velocità, entro il quale non succede nulla.
Per percentuali superiori le cose sono diverse e, come scritto prima, le pene sono commisurate alla gravità dell’infrazione. Se si infrange la velocità massima di 10 km/H la sanzione parte da 39 euro. mentre quella massima può raggiungere i 3.119 euro. Ovviamente stiamo parlando di numeri alti, per chi viaggia a più di 60 Km/h rispetto al massimo consentito.
Oltre alle sanzioni pecuniarie, questo tipo di infrazioni prevedono anche la decurtazione di punti dalla patente. Inoltre, se si ha la patente da meno di tre anni i punti persi vengono raddoppiati.

Autovelox o meno, ricordiamoci sempre di guidare con prudenza e di goderci al meglio l’estate.



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